RECENSIONE - Enotria: The Last Song
Enotria: The Last Song è un souls-like di buona qualità, che fonde le meccaniche tradizionali del genere con alcune idee davvero interessanti e condisce il tutto con l’inarrivabile fascino del folklore italiano. Un titolo dotato di luci e ombre, in grado di reggere il confronto con i grandi esponenti del genere e di proporre al pubblico una trama originale ambientata in un regno ricco di panorami mozzafiato, ma che proprio nel tentativo di emulare le serie più blasonate finisce per risultare spesso poco equilibrato sia per quanto riguarda la narrazione, talvolta troppo dispersiva, sia durante gli scontri, alla lunga ripetitivi e in qualche caso poco bilanciati. Non mancano poi alcuni evidenti problemi tecnici su entrambe le console di casa Xbox, che speravamo venissero risolti prima del lancio e che invece fanno capolino anche in questa edizione, rendendo l’esperienza di gioco più ruvida di quanto sarebbe lecito aspettarsi da una produzione di questo calibro. Un gioco che potrà sicuramente piacere agli appassionati del genere, a patto di saper chiudere un occhio sui difetti, ma anche a chi è in cerca di un’avventura in grado di celebrare al meglio tutto il fascino delle nostre tradizioni popolari. 7.5
>